La band dei Wit Matrix è formata da 10 elementi che affrontano la scena con al basso e voce Claudio Palliati, alla chitarra solista Nico Pendin, a quella ritmica, stell guitar e voce Andrea Tadiotto, alle tastiere e voce Claudio Tiso, Alessandro Farina il polistrumentista del gruppo al sax, flauto traverso e chitarra, Andrea Bassan percussioni e batteria, voce solista di Mirko Zanotto, le tre coriste Antonia Pia, Serena Pasinato, Marta Melchiori. Regista, scenografo e tecnico video, Emilio Noaro. I Wit Matrix Pink Floyd Tribute Band sono nati artisticamente nel marzo 2005 con il primo concerto al teatro Sandrigo a Vicenza da un’idea nata solo 5 mesi prima.
Conosciamoli da vicino dialogando con il direttore artistico, Claudio Palliati.
Vi esibite sempre tutti assieme
“Si, suoniamo sempre tutti insieme, non ci esibiamo in formazione ridotta; abbiamo cercato di ricreare un certo tipo di sound e non sarebbe la stessa cosa senza qualche elemento”.
Come è nato il gruppo
“Il nostro progetto è nato nel 2004; prima eravamo una cover band con un discreto successo, i concerti non mancavano e avevamo anche un buon seguito. Nonostante ciò, ad un certo punto, abbiamo cominciato a perdere il gusto del “live”. Non ci divertivamo più come prima.
Quando si suonano le cover nei locali, specialmente quelli che vanno per la maggiore, la scelta dei brani da mettere in scaletta è quasi obbligata: sono sempre gli stessi, se si deve far ballare la gente ci vogliono determinate canzoni, per farla cantare ce ne vogliono altre, per non parlare delle hit del momento che non devono mai mancare, anche se a noi alcune non piacevano proprio. Insomma eravamo diventati un jukebox. Dei nostri gusti personali non importava niente a nessuno. Un bel giorno nella nostra sala prove abbiamo deciso di cominciare a suonare la musica che avevamo nel cuore, quella dei Pink Floyd.
Quando abbiamo deciso di cambiare rotta, non siamo stati a guardare se era meglio un tributo piuttosto che un altro, noi volevamo fare i Pink Floyd a tutti i costi e nessuno ci avrebbe fermati; decidemmo che quella doveva essere la nostra strada. Trovammo gli elementi mancanti per completare l’organico e cominciammo questa avventura. In soli 5 mesi mettemmo in piedi tutto lo spettacolo per poi partire finalmente in questa nuova veste”.
Perché avete scelto i Pink Floyd
“Era la musica che avevamo dentro, il nostro comune denominatore. Durante il sound check prima dei concerti suonavamo solo Pink Floyd e qualcuno ci ha fatto notare che li suonavamo con una marcia in più. Possiamo dire che abbiamo ascoltato il nostro cuore”.
Qual’ è il vostro pubblico e dove vi esibite
“Il nostro pubblico è molto vario: quaranta/cinquantenni, ventenni o anche più giovani che hanno magari sentito le canzoni dai vinili dei genitori; spesso vengono famiglie intere. Principalmente ci esibiamo in teatri, palasport, all’estero e in Italia dove abbiamo suonato in diverse città al nord e al centro; abbiamo trascurato il sud per motivi logistici ma contiamo di andarci in futuro”.
Cosa vi proponete di trasmettere a chi vi ascolta.
“Il nostro intento è cercare di riprodurre le emozioni che si provavano ai concerti dei Pink Floyd negli anni 70/80, con tutte le proporzioni del caso, ovviamente, quelle mitiche atmosfere psichedeliche scaturite dalla musica, filmati ed effetti speciali che catturavano lo spettatore fin dalle prime note”.
Recentemente vi siete esibiti al teatro romano a scopo benefico per oltre due ore e mezza ininterrottamente. Cosa avete provato vedendo il teatro gremito
“Una forte emozione in un posto magico. Sembrava che il pubblico fosse sul palco con noi, si è creata una sintonia perfetta, il tempo è letteralmente volato. Uno di quei concerti che resteranno impressi indelebilmente nei nostri cuori e nelle nostre menti”.
Il 30 settembre sarete a Vicenza con un altro concerto solidale sempre organizzato dalla Fondazione Cuore Blu-Vivere gli Autismi a Verona, dal Lions Club La Rotonda con il supporto del Lions Club International ed il sostegno di diverse aziende
“Il 30 settembre saremo a Vicenza per portare avanti il progetto iniziato con il concerto del Teatro Romano di Verona. Lo spettacolo sarà simile nelle scenografie ma ci saranno delle variazioni sui brani in scaletta; le hit ci saranno tutte, ma abbiamo deciso di inserire delle canzoni nuove per valorizzare ancora di più il nuovo ospite eccezionale che salirà sul palco con noi: Machan Taylor una delle coriste originali dei Pink Floyd, che ha collaborato anche con moltissimi big della musica internazionale tra cui Sting, Geoge Benson, Billy Joel. Un voce incredibile e una persona stupenda”.
Avete numerosi Fan Club
“La sede del nostro Fan Club è a Vicenza ma ci sono adesioni un po’ da tutta Italia. Sono incredibili, alcuni ci seguono ovunque, anche all’estero, con qualcuno è nata una grande amicizia; questa è la forza della musica che unisce le persone. Con il pubblico abbiamo uno splendido rapporto; spesso scrivono per sapere da quale versione abbiamo preso spunto, ci chiedono informazioni sui Pink Floyd, se sappiamo in anteprima qualche novità discografica o concerti in arrivo.
Alcuni chiedono consigli per l’acquisto di qualche strumento musicale. Due famiglie in particolare che hanno portato i loro figli ai nostri concerti, dopo anni ci hanno scritto che, influenzati da noi, hanno voluto cominciare a suonare uno strumento e ora sono diventati famosi. E’ un gran motivo d’orgoglio”.
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