L’ultimo libro di Sophia Kinsella-Cosa si prova– è composto da brevi capitoli, ognuno dei quali è un tentativo di rispondere al tipo di domande impossibili che tutti coloro che navigano nel labirinto del dolore conoscono bene.
Questo libro coraggioso e toccante, pieno di humour e calore, è una gemma preziosa sul valore della vita che spezzerà il cuore del lettore e lo ricomporrà al tempo stesso. Nelle sue pagine riverbera la personalità luminosa di una grande autrice che si trova ad affrontare una diagnosi terribile e impara a vivere e amare in modo nuovo.
Eve, una famosa scrittrice, un giorno si sveglia in un letto di ospedale senza ricordare come ci sia finita. Il marito, sempre presente, le spiega che è stata sottoposta a un intervento chirurgico per rimuovere un grosso tumore al cervello.
Mentre impara nuovamente a camminare, parlare e scrivere, Eve deve fare i conti con la sua diagnosi e affrontare la malattia trovando anche il modo di spiegare quanto le sta accadendo ai suoi amati figli. Inizia a rendersi conto di cosa per lei sia più importante: le lunghe camminate mano nella mano con il marito, le serate passate a fare giochi da tavolo in famiglia e quel vestito scintillante in vetrina che non rinuncerà mai a comprare.
«Una volta la vita era più divertente» dice Eve. «Il cancro è un vero guastafeste, tra medicine e chemio e morte.»
«Sì» risponde Nick, pensieroso. «È un bastardo. Ma fortunatamente…»
Eve ride, perché “fortunatamente” è una parola chiave nella loro famiglia. Hanno insegnato ai figli che se la attaccano a una qualunque frase negativa, è possibile ribaltare la situazione, ad esempio:
Piove. Ma fortunatamente abbiamo tutti l’ombrello.
Odio l’hockey. Ma fortunatamente gioco anche a calcio.
Ho un cancro incurabile. Ma fortunatamente l’ultima risonanza andava bene.
«Fortunatamente» ripete Nick «possiamo sempre farci una tazza di tè.»
«Sì» conferma Eve. «E ogni tanto anche il pane tostato. Difficile immaginare qualcosa di meglio, no?»