Il Galateo del Gioiello segue le regole di base delle buone maniere che restano sempre la stesse: sobrietà e buon gusto!
I gioielli esercitano da sempre il loro fascino sull’uomo. Mentre nei secoli passati erano un predominio delle classi sociali potenti, oggi tutti possono permettersi gioielli ed ornamenti come delle belle pietre. Proprio per questo motivo non esiste un concetto di gioiello assoluto, bensì diverse concezioni di gioiello legate al tempo, alla cultura ed al gusto personale. Il gioiello è strettamente legato quindi alla storia dell’uomo: non come semplice accessorio, ma come simbolo o modo di essere.
Le donne nutrono generalmente una grande passione per i gioielli, ma nell’indossarli devono fare attenzione a tanti piccoli suggerimenti per rispettare il proprio stile, nonché il contesto in cui lo indossano.
Anticamente le Signore usavano custodire i gioielli all’interno di un portagioie davanti allo specchio della propria camera o addirittura nell’ingresso di casa, questo perché il gioiello impreziosiva l’abito, dando il “tocco finale” al look completo e diversificava l’occasione. Gli incontri e gli appuntamenti delle Signore fino a metà del ‘900 erano scanditi perfettamente nell’arco della giornata, dalla colazione con le amiche al tè al Circolo, e questo permetteva un cambio continuo di abito e conseguentemente di gioiello.
Le attività giornaliere e la vita delle Signore è radicalmente cambiata: le donne guidano, lavorano, siedono al computer. La leggerezza dei tessuti scelti per confezionare gli abiti ha portato ad esempio la spilla ad uscire quasi di scena, perdendo la sua funzionalità di unire i lembi e diventando un accessorio da collezionisti o estimatori. Tutto questo ha comportato un’evoluzione nella scelta dei gioielli prediligendo i più leggeri e i più versatili, a quelli più preziosi e ricercati, riconoscendoli come adatti ad ogni occasione della giornata compresa la sera.
Una regola per essere sempre misurate è sicuramente quella di prediligere le pietre di colore di giorno e le pietre più preziose, come smeraldi, rubini, zaffiri ed il tanto amato diamante, la sera. Tuttavia se la caratura della pietra preziosa lo consente, la stessa potrà essere indossata di giorno senza alcun timore di essere ritenute “eccessive”.
Non a caso il diamante è divenuto il “migliore amico delle donne”, da quando i solitari e le verette da importanti carature hanno lasciato spazio al piccolo solitario consentito in ogni occasione della giornata ed accessibile a tutti coloro che sognano di donare un sigillo prezioso alla propria amata.
Si suol dire che il numero perfetto da indossare sia tre, una parure, dello stesso colore di metallo abbinato alla fibbia della borsa per evitare stonature di colore. Ad una collana importante si abbina un paio di orecchini impercettibili, viceversa ad orecchini importanti si abbina in modo più armonioso una collana sottile. Il buon gusto prevede che non ci sia più di un orecchino per lobo e che nel caso degli anelli se ne indossi uno per dito, nella mano destra se nella mano sinistra sono protagonisti la fede o l’anello di fidanzamento.
La scelta degli anelli ricade spesso sull’anello da cocktail, caratteristico delle signore che alla fine degli anni ’20 usavano consumare bevande illecite e che per fare un’ordinazione sollevavano in silenzio il dito per far notare il luccichio del proprio gioiello. Indossare un anello impreziosito da una pietra di dimensioni importanti è ancora oggi uno dei modi più amati da una donna per farsi notare.
In occasioni poco felici, come il funerale, non si indossano gioielli e si predilige un abito decisamente sobrio e neutro. In occasioni o visite ecclesiastiche si prediligono le perle per la naturalezza della loro origine e perché il colore bianco simbolizza la purezza.
Una sposa non dovrebbe mai indossare gioielli, sebbene sia ammesso un paio di orecchini punto luce o un girocollo semplice, per rendere la fede protagonista indiscussa della scena. La consuetudine di indossare la fede o l’anello di fidanzamento all’anulare sinistro ha radici antichissime: gli antichi egizi credevano di aver individuato la vena amoris che partendo dall’anulare sinistro arrivava direttamente al cuore ed è quindi fortemente simbolico “legare” i sentimenti con un anello.
Evitare gioielli al mare, in piscina e quando si fa sport, nonostante un aneddoto relativo al famoso bracciale tennis controbatta questa teoria. Fu proprio durante una partita a tennis che la giovane campionessa Chris Evert perse improvvisamente il suo bracciale di diamanti interrompendo il match per raccogliere le pietre. Da quel momento il bracciale conosciuto come eternity per via della chiusura a scomparsa divenne il celebre “tennis”.
L’uomo non dovrebbe mai indossare gioielli ad eccezione della fede e dell’orologio, non concesso invece alle Signore in abito lungo. Ad una camicia con polsini doppi è possibile aggiungere i gemelli ed il fermacravatta qualvolta un uomo indossi giacca e cravatta. In passato era esclusiva dell’uomo indossare l’anello chevalier, da mignolo, simbolo di appartenenza ad un casato. Ad oggi è tornato in voga per uomo e donna, lasciando spazio alle proprie iniziali piuttosto che allo stemma di famiglia.
Potremmo a questo punto chiederci come affrontare l’arduo compito di regalare un gioiello. Anche qui non ci sono regole, la tradizione e la consuetudine determinano la scelta di un dono prezioso. Le spille e le perle sono ad esempio di cattivo auspicio: le prime pungono e arrecano dolore, le seconde simboleggiano le lacrime delle divinità e portano male soprattutto alle donne nubili.
La prima “regola” del galateo del gioiello diventa quindi un’assenza di vere e proprie regole. Il gioiello è il frutto di una storia e deve essere indossato con semplice naturalezza e ricercata eleganza, rispecchiando la propria personalità. Armonia e sobrietà sono le parole chiave per evitare l’eccesso. Nel dubbio: la semplicità vince sempre!
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