Nella nuova collezione Autunno/Inverno 25-26, l’atto creativo si manifesta nel cuore pulsante dell’universo Ferrari: l’Officina, intesa, nelle sue varie sfumature, come bottega artigianale, centro di studio, laboratorio progettuale e punto di partenza della produzione industriale



Se il luogo definisce chi siamo, contestualizzando la nostra formazione, le nostre aspirazioni e il nostro savoir-faire, per il Direttore Creativo Rocco Iannone l’Officina rappresenta, istintivamente e legittimamente, la storia e l’immaginario di Ferrari, la dimensione in cui tutto si origina e si evolve nel dialogo fra tradizione e innovazione, tra pensiero e azione, tra la sinuosità ponderata di una linea e la forza travolgente del suo scatto.
Così, l’identità del guardaroba Ferrari si arricchisce di ulteriori strati e sofisticazioni attraverso lo spazio che più di ogni altro racchiude i valori, le passioni e le emozioni del brand – uno spazio in cui la bellezza del gesto stilistico assume un significato più intimo e personale nella composizione e ricomposizione dei propri codici originari.



Qui Iannone forgia l’espressione più alta dell’armonia dei contrasti, accelerando la ricerca e la reinvenzione dei componenti e degli elementi fondanti dell’estetica Ferrari: la ricchezza materica, la raffinatezza tattile, le vibrazioni visive, la singolarità dei tagli sartoriali, la virtuosa sublimazione di impunture e cuciture che diventano fregi decorativi.
Nell’Officina tutte le superfici ricevono trattamenti e interventi che le cambiano, le trasfigurano, le spingono al massimo delle proprie potenzialità, rendendole materiche e pittoriche, vive e visionarie, conferendo nuovi aspetti e sensazioni in cui le trame e i colori si mescolano senza limitazioni, liberandosi da qualsiasi vincolo sperimentale.
I pellami sono ingrassati, spugnati, tinti a mano, lucidati e spazzolati, scrostati come affreschi artistici. Il denim si reinventa in continue variazioni di colore che generano illusioni trompe l’oeil. I panni di cashmere sono zibellinati in superficie per assumere una nuova lussuosa morbidezza. La maglieria è aderente e lucida, oppure rielaborata con incroci di trecce e coste ispirati agli stucchi ornamentali. Anche i colori sono amalgamati, nuvolati, indefiniti, in divenire, tra i toni caldi e aranciati, i verdi e gli azzurri, i rossi che si contaminano a vicenda.



Nell’Officina si formano e si trasformano i volumi e le proporzioni, delle auto come degli abiti, tagliati in silhouette a corpo più definite, allungate e affilate, con punti vita accentuati e curve amplificate sulle spalle e sulle maniche.
Si creano i tessuti, i processi, le finiture e rifiniture distintive: i gessati in versione mélange o lavorati con filati in trama 3D; i jersey velours concepiti come velluti drappeggiati che disegnano e incorniciano il corpo; la gabardina di nylon tinta in filo e poi sovra-tinta per esaltare la mano tecnica con esiti cangianti; lo shearling lavorato con profonda maestria artigianale per svelare un pelo brinato, soffice e luminoso; i velluti di seta nobilitati con disegni jacquard fil coupé e stampe dévoré che rivelano trasparenze sottili nel ritmo delle opacità e delle lucentezze.
E in questa sinfonia dei contrasti, gli accessori irrompono sulla scena per ancorare i look all’iconicità di modelli inconfondibili come la Ferrari GT Bag, Nello-The Ferrari Toolcase e la Maranello Clutch, anch’essi esaltati nella loro matericità e profondità cromatica; così come i guanti, gli occhiali, la luce dei monili scultorei che si rifrange attraverso l’intera collezione, le calzature movimentate da frange fluttuanti che appaiono come una metafora dell’eleganza intramontabile, e al tempo stesso audace e sorprendente, del guardaroba Ferrari.
Credits: le foto sono state fornite dal Press Office Ferrari
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