Si è svolta lo scorso 24 e 25 gennaio, nella cornice di una Rimini vivace e piena di turisti, la presentazione del progetto innovativo di Mauro Santinato: DEMO Hotel. Nato dalla sfida di riqualificazione delle aree dismesse e dimenticate, attraverso una seconda vita, il DEMO Hotel è un vero e proprio esperimento per risvegliare la meraviglia e seminare il senso di rigenerazione.
14 gli studi di architettura coinvolti per riconvertire un vecchio hotel sul litorale romagnolo in un laboratorio creativo, esempio di una progettazione virtuosa e sostenibile completamente innovativa nel settore.
Le strutture alberghiere riminesi chiuse dal 1980 sono circa 350, a causa della necessità di rispondere alle esigenze sempre diverse di un ospite consapevole e attento ai dettagli, e questo sottolinea la necessità di rinnovamento in tutto il settore alberghiero – afferma Mauro Santinato, che con la sua Teamwork Hospitality si colloca in cima alla lista dei più grandi esperti del settore.
L’idea, sviluppata tra il 2018 ed il 2019, ha visto la realizzazione di camere progettate ognuna da un differente architetto che ha, nella piena libertà, dato voce alla sua personale idea di ospitalità. Sono stati coinvolti 9 architetti e professionisti che hanno coordinato i lavori. Sono state circa 90 le aziende di eccellenza coinvolte con il proprio know how.
I progettisti si sono subito messi in gioco con la loro libertà e visione innovativa, accomunati dall’unica idea che l’ospite una volta entrato in hotel potesse vivere un’esperienza unica, tattile, olfattiva e acustica.
Al piano terra si trovano le aree comuni, una lobby, un’area co-working, una lavanderia ed un honesty free bar, dove ogni cliente può vivere l’esperienza di essere a casa e muoversi liberamente in ogni spazio.
La struttura è gestita con check-in on line, mantenendo la riservatezza dei clienti e facilitando l’utilizzo delle tecnologie. Un vero e proprio esempio di eccellenza nell’hospitality italiana.
Il colore gioca un ruolo fondamentale e già dal piano terra il biglietto da visita della Restroom “Drama” è una vera e propria entrata in scena del cliente. Musiche, profumi e colori, lo portano in un momento esperienziale preludio a uno scenario che si apre a sorpresa. Si va in scena con una playlist delle arie più famose, mentre ci si specchia in un magic mirror.
Sempre al piano terra, si trova la “Spin the wheel”: lavanderia per gli ospiti e spogliatoi. Un tripudio di ceramica in bianco e nero, sia a pavimento che a rivestimento.
Al primo piano troviamo Circle Room, uno spazio fluido senza barriere fisiche, con tendaggi al posto delle porte e ante scorrevoli. L’interior è studiato sulla forma del cerchio, vagamente retrò, lo stile è casual e accogliente, profondamente armonico.
SMOOVE!! è un invito a evadere. È organizzata su un elemento trasversale allo spazio, una parete che alterna le normali attrezzature di una moderna e confortevole camera d’hotel a una completa dotazione per lo sport e il benessere psicofisico. Tra materiali naturali e superfici tecnologiche.
Sul secondo piano “Una vita da (A)mare”, è una suite caratterizzata da colori mediterranei, l’ottanio e il sabbia. L’interior è volutamente neutro, flessibile e versatile, pronto a essere ‘vestito’ con accessori che andranno a identificare e personalizzare lo stile.
Colour Episodes inneggia al colore, con superfici fluide e volumi che vengono definiti da differenti tonalità, nei quali gli arredi si inseriscono per la loro forma e funzione.
Fragment Hospitality crea invece un’esperienza immersiva giocata sull’elemento fluido acqua. È una suite completamente accessibile e progettata per garantire flessibilità di utilizzo a un’utenza ampliata – anche ai più piccoli – e dispone di una area wellness.
Al terzo piano ci accolgono “Just Like Home” con uno spazio multifunzione che rispondesse alle esigenze di relax ma anche di adattabilità. Living e zona cucina possono diventare postazioni di lavoro, separate visivamente da una libreria sospesa, come anche le camere da letto, materiche e poliedriche.
“Tropicana Club” racconta invece una storia fatta di divertimento e colore. Un’esplosione di forme che ammiccano ad atmosfere pop giocate su materiali industrial e tonalità accese. La zona living ha una kitchenette realizzata come un vero e proprio angolo bar, il letto è una citazione di un baldacchino e mixa elementi grafici con materiali metallici.
“Into the cloud” è un invito alla leggerezza e a prendersi cura di sé espresso con un format ripetibile.
La penthouse di DEMO, al quarto e ultimo piano, è “Sea Suite” ed i colori del mare. Non una semplice suite ma un’esperienza gratificante che riappacifica con il proprio io in un ambiente fatto di luce, esperienze tattili, profumi e colori rassicuranti. Una grande terrazza che mette in comunicazione il dentro e il fuori, un living con kitchenette a scomparsa, una double room con annessa una zona doccia multisensoriale.
Un progetto di successo quello a firma Teamwork Hospitality, in cui la gente ha la curiosità di andarci e di tornare per vivere ogni volta una nuova Design Emotiion, come richiama la scelta del nome (DEMO). E’ una ricerca estetica ai massimi livelli congiunta a semplicità d’uso e funzionalità, in cui il cliente è protagonista del suo viaggio ed ogni camera è un mondo a se.
Aspettiamo dunque il nuovo progetto di Mauro Santinato, dedicato al green e alla second life, continuazione del suo filosofia “ Gli alberghi devono sempre raccontare qualcosa. “
Le foto sono di Flavio Ricci; Credits DEMO Hotel foto fornite dal Press Office