E’ una Donna entusiasta della sua professione, è molto organizzata e sognatrice, convinta dell’importanza di avere dei sogni da realizzare.
In occasione del suo debutto al Lincoln Center di New York nel 1996 il New York Times la definì “un’artista del più alto calibro”.
Grazie alle grandi capacità tecniche ed interpretative Cristiana Pegoraro comunica con il suo pubblico con la naturalezza che scaturisce da un cuore ebbro di passione per la musica.
Si è esibita sin da giovanissima per alcune delle più importanti associazioni e sale da concerto in Europa, Stati Uniti, Sudamerica, Medio Oriente, Asia, Australia. Suona come solista con prestigiose orchestre internazionali, con le sue tournée nei paesi del Golfo è stata la prima donna italiana a tenere concerti di musica classica in Bahrain, nello Yemen e in Oman e la prima ad avere eseguito in concerto l’integrale delle 32 Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven e tra i pochi pianisti al mondo ad avere eseguito in un solo giorno i 5 concerti per pianoforte e orchestra del compositore, pianista e direttore d’orchestra tedesco.
Annoverata dalla critica internazionale fra i migliori interpreti di musica cubana e sudamericana, ha eseguito in prima assoluta per il pubblico europeo lavori di compositori sudamericani quali Astor Piazzolla, Joaquin Nin ed Ernesto Lecuona.. Ha realizzato spettacoli teatral-musicali con attori e attrici noti, tre anni fa ha suonato all’inaugurazione della mostra sul Canova al Mart di Rovereto a fianco del critico d’arte Vittorio Sgarbi.
Ha ricevuto oltre 40 riconoscimenti a livello internazionale, sostiene diverse organizzazioni mondiali nelle loro campagne umanitarie, tra le quali Unicef, di cui è testimonial, Amnesty International, World Food Programme, Emergency, Lions Clubs International e Rotary International.
Da tempo affianca la sua attività pianistica a quella di compositrice. Dal 2011 è Presidente dei Narnia Arts Academy ed ideatrice nonché direttore artistico di Narnia Festival, giunto alla tredicesima edizione. E’ anche l’autrice del libro di poesie ‘Ithaka’ e di una collana di favole per bambini tratte dalle opere liriche italiane.
La pianista Pegoraro è nata a Terni nella verde Umbria, una regione che le sta particolarmente a cuore dove ritorna appena ne ha la possibilità. Ama i suoi genitori che, pur non essendo musicisti, l’hanno sempre lasciata libera di sognare e di inseguire la carriera che voleva fare fin da quando aveva dieci anni.
“Perché si è avvicinata alla musica ed ha scelto il pianoforte?”.
“Ho da sempre la musica nel sangue, fa parte del mio DNA. Il suono delle piccole pianole che ci facevano usare all’asilo ha svegliato qualcosa dentro di me e mi ha fatto amare il pianoforte in un batter d’occhio. Un amore immenso da cui non mi sono più staccata. Già a dieci anni avevo la certezza che avrei fatto la pianista. Non ho mai avuto dubbi sul mio futuro”.
“Ha iniziato a studiare sin dalla tenera età!”.
“A quattro anni ho iniziato a studiare pianoforte con una insegnante privata e a dieci sono entrata al conservatorio della mia città dove mi sono diplomata a sedici con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore”
“Un bel traguardo che, però, non le bastava visto il suo percorso successivo!”.
“Volevo mettermi alla prova. Ho lasciato l’Italia ed ho continuato gli studi in Austria con Hans Leygraf al Mozarteum a Salisburgo, una tra le più importanti e prestigiose università d’Europa, e a Berlino alla Hochschule der Künste. Intanto studiavo anche a Vienna con Jörg Demus. Quindi il salto oltre Atlantico per approdare a New York dove ho continuato il perfezionamento alla Manhattan School of Music con una grande insegnante russa, Nina Svetlanova”.
“Cosa rappresenta per lei la musica?”.
“Molto, per me suonare è la vita e la vita è suonare, in una perfetta fusione. Tutto quello che conosco, guardo, imparo, sperimento nella vita viene filtrato attraverso la mia personalità per essere poi regalato al mio pubblico ogni volta che mi esibisco in un concerto”.
“Cosa prova quando sale sul palcoscenico?”
“E’ il momento di massima felicità. C’è tanto lavoro da fare prima di arrivarci ma quando mi siedo al pianoforte sono felice, provo una gioia indescrivibile. Sono momenti di grande emotività con il desiderio di comunicare con il pubblico. Cosa che faccio non solo attraverso i suoni ma anche con le parole, mi piace raccontare la musica con aneddoti, storie sui compositori, sui brani che vado a suonare, per far avvicinare il pubblico a quello che andrà ad ascoltare”.
“C’è qualche avvenimento nella sua carriera che ricorda particolarmente?”.
“Ci sono tante tappe significative a partire dall’indimenticabile debutto al Lincoln Center di New York, per proseguire in tante grandi sale, ricordo in particolare l’Auditorium Parco della Musica a Roma davanti a 3.000 persone. Luoghi diversi, anche strani come il concerto davanti alle piramidi in Egitto. Situazioni, momenti differenti, tutti ricchi di forti emozioni”.
“So che ha un buon rapporto con il Veneto!”
“Certamente, la famiglia di mio nonno era veneta, di Cittadella di Padova, quindi un po’ di radici le ho anche in Veneto. Ricordo sempre con piacere le varie esibizioni a Verona e in provincia, a Villa Bertoldi a Pescantina, a Peschiera dove sono stata anche nel maggio scorso con il concerto ‘Colors of Love’, che ha preso il nome del mio ultimo cd”.
“Ha appena concluso il suo ultimo impegno al Narnia Festival, del quale è ideatrice e direttore artistico, che si è concluso il 28 luglio. Programmi all’orizzonte?”.
“Per il futuro mi auguro di poter continuare ad esibirmi in tanti altri concerti condividendo la musica con il mio pubblico, trasmettendo emozioni”.