La pittrice Alexandra Kordas, solare artista autodidatta nata a Monaco di Baviera, ha iniziato nel 2018 a dipingere con una energica creatività sbocciando come un fiore e aprendosi all’arte, liberando così tutte le sue emozioni, anche le più buie. Ha esposto le sue opere a Firenze, Torino, Roma, Madrid, Barcellona, Londra, New York.
Ultimamente ha esposto con una personale a Monaco di Baviera con il titolo ” Dal buio alla luce “, Alexandra ha aperto la sua personale con Romy Stangel, attivista di ” Terre des Femmes ” membro di ” One Billion Rising München ” e membro dell’ UN Women Germania, impegnata per i diritti delle donne in tutto il mondo.
Alexandra, raccontaci come mai hai deciso di iniziare a dipingere .
Alexandra K. : Ho frequentato da piccola la Rudolf Steiner School e sono stata abituata ad un preciso programma impostato sulla libertà e il rispetto dell’individuo. Lì ho potuto sperimentare in diversi modi e tecniche, l’uso dei pennelli e dei colori. Posso solo dire che dal tempo della scuola non ho più toccato un colore, non era nel mio interesse.
Nel 2018 dovetti stare a lungo a casa per via della convalescenza di mio figlio, ed è proprio in quel periodo buio della mia vita che ho deciso di comprare pennelli e tele per cominciare a dipingere. Dipinsi un quadro dopo l’altro, come se non ci fosse mai un domani. Da dentro tirai fuori tutte le mie emozioni più oscure, la sofferenza era protagonista, e in quel galoppare di pennellate, mi veniva in mente tutta la sofferenza della seconda guerra mondiale.
Quello è stato un momento significativo per me, come lo è stato il periodo che ultimamente ha costretto tutti ad isolarsi, di cui non voglio dire il nome preciso, meglio non nominarlo. Mi sono dovuta confrontare inevitabilmente con me stessa, ciò che ho visto in primis sono state le brutture del mio io distrutto, quello che non riuscivo ad accettare, ecco perché ho voluto immortalare quel mio stato di risveglio dipingendo un autoritratto, e anche quella parte di me che ritenevo inguardabile. Solo dipingendo la me che non accettavo ho cominciato ad osservarla, ad accettarla e ad amarla così come era.
Quali sono i tuoi ricordi inerenti alla guerra, come mai ti sono venuti in mente ?
Alexandra K.: Quando ero giovanissima, avevo una carissima amica, lei era di famiglia ebrea, tramite i racconti dei suoi genitori, conobbi molto da vicino quel dramma profondo e inconsolabile. Mi toccò molto il sapere di come si poteva sentire una popolazione perseguitata e per di più in Germania dove vivevo; io provenivo dall’altra parte della popolazione che viveva lì e conoscevo dai racconti, solo una parte della storia.
È così che si completò una visione, un onda di emozioni che mi ispirarono a scrivere un libro per una sceneggiatura, un libro che fu letto e molto stimato dal famoso produttore cinematografico svizzero Arthur Cohn: lui mi scrisse commentando che era il miglior libro scritto dopo l’ olocausto.
Dunque il tuo inizio, la tua prima fase nella pittura è stato tramite il dolore, la sofferenza, ma poi emergono anche altre fasi .
Alexandra K. : Si , il dolore appartiene alla vita, ed è un contrasto, perché dal dolore rinasce la gioia, la felicità, dal buio la luce, il riscoprire se stessi nella rinascita e questa, la rinascita, è la mia seconda fase. Proprio così, come il grande Big Bang, la grande esplosione primordiale da cui avrebbe avuto origine l’universo.
Arriviamo dunque alla terza fase dopo la conoscenza di te stessa. Cosa ci dici sulla tua espressione attuale, cosa è al centro del tuo obbiettivo oggi, le emozioni che porterai alla tua ultima mostra personale a Roma in aprile-maggio ? Non è la prima volta che esponi a Roma, sarà anche questa volta un grande successo, avrai già tanti ammiratori italiani che aspetteranno di vedere le tue nuove opere.
Alexandra K.: In Italia mi sento a casa mia, forse perché sembro un italiana. La gente è sempre cosi gioviale, simpatica, mi sono sentita sempre accolta, ed è per questo motivo che ripropongo i miei quadri anche quest’anno in Italia e anche perché ho riscontrato molto interesse per le mie opere. Per la mia personale dal titolo ” In Luce ” alla galleria Il Collezionista a Roma, porterò gioia, felicità ed euforia.
Alexandra dacci il messaggio dell’artista, cosa vuoi dire al mondo con la tua arte? Sei pronta a lanciare il tuo messaggio per l’universo?
Alexandra K. : Si certo ! Io sono completamente felice e tutt’uno con me stessa come non è mai successo prima d’ora. Si deve riuscire ad attraversare il dolore per poter vedere la luce!
La foto di copertina come le altre foto dei quadri, ci sono state fornite con lettera autorizzate direttamente dall’artista come il suo ritratto