Il Galateo è la capacità di comunicare con arte e creare legami empatici con la conversazione e con i modi gentili ( leggi anche https://www.5starselitemagazine.it/il-galateo-dei-social/).
Oggi il telefono è molto di più di un semplice strumento per comunicare con chi è lontano, da quando lo smartphone è diventato un’estensione della nostra mano. Abituarci dunque, alla bellezza dei gesti anche quando siamo dall’altro lato della cornetta, rende il nostro quotidiano decisamente più vivibile.
Durante i miei corsi, capita che mi chiedano come gestire i rapporti al telefono in un momento in cui la velocità di comunicazione, a volte, rappresenta un alibi per non fare dei gesti che richiederebbero un’attenzione per l’altro in più. Una persona educata sa ben distinguere come effettuare una comunicazione e che mezzo utilizzare e spesso si abusa dei messaggi, quando sarebbe necessario fare una telefonata o ancora meglio mandare un biglietto scritto.
Ecco quindi un vademecum utile a tutti, per non essere mai fuori luogo al telefono e finire per infastidire il nostro interlocutore.
Siamo un po’ tutti ossessionati dal controllo delle notifiche, ma ricordiamoci che i telefoni andrebbero usati con una certa discrezione e tenuti in disparte quando sono presenti altre persone e soprattutto, non è prevista una posizione dedicata al cellulare nella mise en place.
Nessuna ricerca su internet o foto di cibo può avere un’urgenza vitale, usiamo il buonsenso. Se siamo in attesa di una telefonata importante, ci basterà avvisare i commensali in anticipo e allontanarci per rispondere dopo esserci scusati.
Non si chiama nessuno (se non è un’emergenza o non ne viene fatta richiesta esplicita) prima delle 9:00 feriali e dopo le 21:00. Se non si tratta di urgenze, dopo le 18:30, non bisognerebbe fare telefonate professionali. Evitare di chiamare all’ora dei pasti o, se fosse necessario, scusiamoci, comunichiamo la notizia e chiediamo quando potremo richiamare senza disturbare.
Mi raccomando, se dovessimo ricevere una telefonata durante un pasto o uno spuntino, evitiamo di continuare a masticare perché dà una pessima immagine di noi che viene percepita dall’altra parte oltre ai suoni e postura sbagliata.
Come comportarsi se la persona che desideriamo contattare non risponde? Entro i primi 5 squilli è opportuno riattaccare al mancato “pronto” ed evitiamo di essere identificati come “stalker”, continuando a chiamare una persona che non risponde. Meglio inviare un messaggio spiegando il motivo della chiamata e chiedendo di essere richiamati.
Con la segreteria telefonica ci sono due opzioni: riagganciare subito o lasciare un messaggio di senso compiuto, sicuramente un messaggio vuoto oppure pieno di incertezze non è un buon bigliettino da visita. Inoltre, quando attiviamo la segreteria facciamo si che risponda in modo chiaro senza beffe o barzellette.
Quante volte ci sarà capitato di essere frastornati dal suono ripetuto degli squilli sul treno oppure di dover ascoltare questioni molto personali, magari urlate a squarciagola? Se abbiamo la necessità di fare una telefonata in presenza di estranei senza la possibilità di appartarci (taxi, treno) è cortese scusarsi in anticipo ed in questi casi è buona educazione evitare di parlare di cose troppo personali.
Per strada non è proibito parlare al telefono, ma cerchiamo di farlo senza gesticolare troppo e senza fermarci all’improvviso scatenando un pericoloso “tamponamento a catena”. In ogni situazione manteniamo sempre un tono di voce adeguato e ricordiamo che gli altri hanno il diritto inalienabile al silenzio, al riposo e alla concentrazione.
In luoghi di culto, gli ospedali, il cinema, i teatri, i cellulari dovrebbero essere spenti completamente e se il telefono dovesse squillare accidentalmente, è imbarazzante far finta di nulla…gli altri ci noterebbero ugualmente! Chiudiamo la chiamata tempestivamente! Ricordiamo poi che in alcuni casi, se le luci sono spente…un motivo c’è! Godiamoci la serata ed evitiamo di messaggiare con il silenzioso, nella pace di un teatro o un cinema.
A questo punto, voglio condividere con voi lettori una delle abitudini telefoniche che trovo più fastidiose e che sicuramente sarà capitato anche a voi di notare. Vi sarete trovati tutti in situazioni in cui ad una telefonata rivolta ad un ufficio (o qualsiasi luogo dedicato ad un pubblico) la risposta sia stata “si?”, “pronto?”…ebbene, non siamo a casa della nonna e ad un telefono in ufficio si risponde con il nome dell’azienda o del reparto.
Un tempo era indispensabile presentarsi e lo è ancora! D’altra parte chi riceve una chiamata da un persona o numero sconosciuti, può senza problemi chiedere con chi si sta parlando. Appellativi, nomignoli in pubblico, per non parlare di turpiloqui e linguaggio scurrile, sono pressoché vietati e al classico “pronto” si risponde adeguatamente (censurato il romano “ohi”)
Le chiamate non anticipate dovrebbero essere brevi e concise ed è buona educazione chiedere a qualcuno se può parlare, se è un buon momento, ma non cominciamo a dare mille giustificazioni o scuse. In quel momento dobbiamo riflettere sul fatto che stiamo disponendo del tempo degli altri in modo del tutto autonomo e lunghi aneddoti o chiacchiere possono non essere graditi in quel momento.
Se dovessimo ricevere una telefonata in un momento inopportuno, prendiamo nota del contatto e richiamiamo il prima possibile. Infine una conversazione si chiude sempre con un saluto educato!
In qualunque situazione dovessimo trovarci, non dimentichiamo mai la regola più importante: quando siamo in compagnia di qualcuno e rispondiamo al telefono, non diamogli modo di pensare che per noi la sua compagnia possa essere meno importante di chiunque altro ci stia chiamando.
I messaggi dovrebbero essere scritti correttamente e con un adeguato uso della punteggiatura. Le emoticon non sostituiscono le parole e se usate nel contesto giusto, non sono vietate! Aiutano a volte a capire il tono di una battuta amichevole, li dove la comunicazione non verbale e para verbale non è visibile agli altri.
I messaggi vocali possono essere molto utili, ma se sostituiscono una chiamata vera e propria non sono accettabili. Non bisogna mai abusarne e quando mi chiedono durante le consulenze, la forma più corretta di risposta ricordate che vige sempre la regola che parte della risposta è già nella domanda.
Ad un messaggio scritto, si risponde con un messaggio scritto, e così via. Purtroppo molte persone hanno la pessima abitudine di visualizzare i messaggi, senza rispondere se non dopo lungo tempo, magari ore. A meno che la risposta non preveda una lunga riflessione, ai messaggi si dovrebbe dare riscontro a breve, anche solo avvertendo che si è impossibilitati a rispondere in modo completo e avvertendo che lo si farà il prima possibile ovviamente mantenendo la promessa.
Queste regole sono valide certamente anche per le conversazioni sui social, che hanno oggi preso più che mai il sopravvento e che spesso rappresentano un “curriculum” visibile al mondo intero. Del buon uso dei social, ne parleremo la prossima volta!
La foto è di Pexels e Pixabay ad uso gratuito