La serie ” Il Gattopardo” in sei episodi, tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, è prodotta da Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli, Marco Cohen, Benedetto Habib e Alessandro Mascheroni per Indiana Production e da Will Gould e Frith Tiplady per Moonage Pictures, ed è stata girata tra Palermo, Siracusa, Catania e Roma

Si è tenuta lo scorso 25 febbraio la presentazione de “Il Gattopardo”, la nuova serie evento in arrivo su Netflix dal 05 marzo e prodotta da Indiana Production e Moonage Pictures. Al Grand Hotel Plaza di Roma, luogo iconico della serie che ha ospitato il gran ballo finale, abbiamo incontrato i protagonisti di questa avventura: Kim Rossi Stuart, Porcaroli, Deva Cassel, Saul Nanni.
Sul palco presente anche il regista Tom Shankland, che ha diretto gli episodi 1-2-3-6, con Richard Warlow (creatore della serie e sceneggiatore, insieme a Benji Walters), Tinny Andreatta (vicepresidente per i contenuti italiani di Netflix), Fabrizio Donvito (produttore e co-ceo Indiana Production) e Will Gould (produttore Moonage Pictures).
Basato su uno dei più grandi romanzi italiani di tutti i tempi, i sei episodi de Il Gattopardo rappresentano un racconto epico, sorprendente e sensuale, ambientato in Sicilia durante i moti del 1860. Don Fabrizio Corbera, indimenticabile Principe di Salina, conduce una vita intrisa di bellezza e privilegio. L’aristocrazia siciliana si sente minacciata dall’unificazione italiana e Fabrizio si rende conto che il futuro della sua casata e della sua famiglia è in pericolo.

Per non soccombere, sarà costretto a stringere nuove alleanze, anche se questo significherà andare contro ai suoi principi, fino a trovarsi di fronte ad una scelta che pare impossibile. Don Fabrizio avrà il potere di organizzare un matrimonio che salverebbe il futuro della sua famiglia, quello tra la ricca e bellissima Angelica e suo nipote Tancredi ma, facendolo, spezzerebbe il cuore della sua adorata figlia Concetta. La serie esplora con lo sguardo di oggi, temi che si tramandano da secoli e sono universali: il potere, l’amore e il costo del progresso.
“Tutto deve cambiare affinché nulla cambi”: le parole centrali nella conduzione della serie. Il Principe ama la sua vita, la sua famiglia, le sue tradizioni, il suo status, ma allo stesso tempo sente che tutto gli sta sfuggendo di mano. Cavalca l’onda del passaggio epocale di una società che sta cambiando profondamente, questa la vera attualità della serie.

La genesi del progetto è stata complessa ed il confronto con i caratteri complessi dei personaggi, particolarmente emozionante ed impegnativo. Eccellente il lavoro del cast nel far emergere le peculiarità più nascoste, e talvolta non raccontate nel romanzo, dei protagonisti. C’è una vera e propria lente di ingrandimento su personaggi che vengono solo accennati sul libro, che ha richiesto un lavoro meticoloso di analisi degli scritti non pubblicati e della situazione sociale della Sicilia dell’epoca e le sue tradizioni.
“Il Gattopardo” rappresenta la grande ambizione artistica e produttiva di Netflix in Italia, che mira a tradurre in una serie sontuosa ed emozionante la vitalità e il legame con l’oggi del capolavoro di Tomasi di Lampedusa. Uno di quei romanzi che hanno la qualità rara di raccontare un momento della Storia e insieme di travalicare il tempo, andando ben oltre la singola vicenda raccontata nella storia e assumendo una valenza simbolica.
Questa storia continua a sorprendere per la ricchezza di attualità che contiene. Proprio come nel romanzo, anche oggi ci troviamo di fronte a una società presa nell’incertezza di un passaggio, in cui vecchie tradizioni si scontrano con nuove idee e valori emergenti. Il confronto tra il Principe di Salina e il giovane Tancredi rappresenta la dialettica tra la conservazione del passato e l’adesione al cambiamento, una tematica che continua a risuonare con forza nella nostra società in cerca di punti di riferimento, specie tra le nuove generazioni.
La ricchezza produttiva della serie si riflette anche nella varietà delle location e in un forte legame con un territorio come quello della Sicilia, una terra complessa, potente nelle sue contraddizioni, intensa nei sentimenti. Una vera e propria immersione nell’opulenza del XIX secolo, tra stupendi palazzi barocchi e i vivaci colori di una terra arsa dal sole., che ha richiesto un’analisi profonda della pittura e del costume dell’epoca.
È sorprendente l’incontro tra il carisma di Kim Rossi Stuart e il personaggio del Principe di Salina, la sua nobiltà, il suo fascino, il suo potere, ma anche il modo in cui passa dall’autorità, alla sensualità, dalla forza, allo struggimento e l’ironia. Lo affiancano un gruppo di giovani talenti che incarnano i sogni, l’idealismo e le passioni della loro generazione: Benedetta Porcaroli nel ruolo dell’amata figlia Concetta, un ruolo che nel libro rimane in ombra e che invece nella splendida trasposizione di Richard Warlow trova uno spessore che arricchisce il racconto e la dinamica tra i personaggi.
Saul Nanni che con il suo versatile talento dà vita ad un giovane Tancredi pieno di passione, desiderio di vita e capacità di guardare al futuro. Deva Cassel che con la sua straordinaria presenza sullo schermo, incarna la figura della giovane e conturbante Angelica.
Il Gattopardo ci porta dentro la filosofia e la psicologia del popolo siciliano, ma anche dell’Italia intera e, nonostante parli di un’epoca lontana, l’idea del racconto, con un linguaggio contemporaneo, mantiene il sapore, la luce e la realtà della terra siciliana.
L’accuratissima ricerca storica delle fonti ha fornito degli spunti preziosi per andare a valorizzare i dettagli di un mondo a noi ormai lontano. Lavorare in due lingue diverse contemporaneamente è stata una sfida costante: le sceneggiature originali sono state scritte in inglese e poi adattate in italiano. Anche la musica per la serie Il Gattopardo ha continua a parlare e a vibrare dentro di noi rivelandosi sorprendentemente attuale. È il racconto di quel momento preciso in cui ci rendiamo conto che il mondo intorno a noi sta cambiando: ci sentiamo smarriti, spettatori di una trasformazione inarrestabile, eppure, al tempo stesso, ne siamo parte attiva, artefici di un nuovo equilibrio .
Credits: le foto sono di Netflix/Lucia Iuorio e sono state fornite dal Press Office Netflix
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